domenica 30 ottobre 2011

COME ERAVAMO DA PICCOLI

Immagino e comprendo fin da ora, sia chiaro, il dubbio che può sorgere a qualcuno di voi leggendo il titolo: ma questa c'ha 26 anni cosa ci vuole raccontare?
Io voglio partire proprio da quando eravamo piccoli piccoli e di quante cose siano cambiate da allora in noi e intorno a noi...Scriverò di me, dei miei dubbi, della mia infanzia, dei miei di cambiamenti...certa che molti di voi si ritroveranno simili a me in alcune mie parole e concordi  con esse e magari molto diverse e lontane da me in altre mie affermazioni...
Io sono nata 26 anni fa nell'ora di punta (mezzogiorno) in una tiepida giornata di fine settembre... a volte penso che molte mie peculiarità siano dovute al fatto di essere nata proprio in quel periodo dell'anno e in quell'anno lì...altre volte invece penso che avevo già tutto immagazzinato nelle vene nonostante tutto...comunque oggi penso proprio che la verità stia in mezzo...
sono stata la prima figlia e prima nipote e quindi coccolata e viziata da tutti che hanno accolto questa bambolina come una creatura da curare, amare e proteggere dalle avversità...
ed io mi sono arruffata in questo mondo protetto, sereno e gioioso sviluppando di giorno in giorno le mie vezzosità... ero ancora un fagotto ma mi beavo tra le braccia di mamma e papà e dei parenti che mi stavano intorno noncurante del resto...solo amore intorno a me...amore, cura e protezione...
Pian piano iniziava la scoperta di un nuovo mondo per me...con l'approssimarsi dei giorni scoprivo intorno a me nuovi odori, persone nuove che venivano a conoscere questa bimba dagli occhioni blu, le gote rosate e paffutelle e quei capelli nerissimi che contrastavano con la pelle candida...
Pian piano iniziavo a scoprire i visi degli altri, le espressioni, il linguaggio...Scrutavo tutto e tutti ma cercavo sempre riparo nelle braccia delle persone che si prendevano cura di me ogni giorno negando la possibilità al resto di avvicinarsi a me, seppur con parole e gesti dolci, urlando e piangendo...
Sembra parecchio strano ma a volte mi rendo conto di come fin da piccoli abbiamo già tratti del nostro carattere perfettamente delineati...
Crescendo tutte le altre bimbe mie coetanee iniziavano a socializzare, a giocare insieme...io no, preferivo stare per i fatti miei e mentre loro erano fuori a schiamazzare io preferivo rimanere a osservarle e quando le loro voci iniziavano a infastidirmi accendevo la radio e mi lasciavo trasportare dalle note di qualche cassetta che mamma aveva lasciato dentro il mangianastri...
Arrivò il tempo della scuola materna, proprio nel momento in cui nella nostra casa le attenzioni su di me iniziarono ad affievolirsi per l'arrivo in casa nostra, nel mio nido, di una nuova presenza, una presenza che mi avrebbe rivoluzionato la vita...mia sorella...
Non riesco a ricordare cosa pensai quell'estate quando arrivò lei...so solo che trascorse in fretta e che con l'imminente arrivo dell'autunno e della riapertura delle scuole io preferii rimandare il mio ingresso nella società...mia madre provò ad edulcorarmi la pillola durante le serate di fine estate spiegandomi che dietro le porte di quella scuola avrei trovato tante nuove amichette, avrei giocato tanto e poi stremata sarei tornata a casa dove mi avrebbe attesa a braccia aperte...ma non ci fu verso...
Ho passato i seguenti tre anni a casa...ma questa volta insieme a me c'era mia sorella che più cresceva e meno mi assomigliava in tutto...lei era dolce con tutti, sorridente, allegra, solare e non urlava se le persone venivano a conoscerla anzi...dispensava sorrisi e abbracci a tutti...
Io più la osservavo, più non capivo... E nel frattempo iniziai a conoscere delle sensazioni strane...provavo gioia quando mamma e papà sul divano ci coccolavano ma mi arrabbiavo quando vedevo che tutte le attenzioni si riversavano su quel batuffolino biondo dagli occhi verdi....
Vivevo con lei una sorta di odi et amo... un momento prima era la mia compagna di giochi preferita...l'attimo dopo la bimba odiosa che preferiva le bambole ai giochi più pratici e divertenti per me... Io preferivo giocare a fare la cantante, preferivo i videogiochi e i motorini elettrici...piccolissimo particolare...non è che preferivo giocare così, io odiavo letteralmente le bambole....
Passarono altri tre anni tra litigate, musi lunghi e sorrisi immensi...e dinanzi a me si apriva una nuova era: quella della scuola elementare!!!
Che pianti e che disperazione il primo giorno...Tutti felici e sorridenti... ed io lì al primo banco che non ne volevo proprio sapere di staccarmi dalla maglia di mia mamma...
Ad un certo punto presi coraggio e singhiozzando riuscii ad affrontare quello che per me era stato impossibile fino ad allora...il distacco...il taglio del mio cordone ombelicale immaginario avvenne proprio lì...non 6 anni prima...ma lì...nel momento in cui afferrando la manina paffuta di mia sorella chiuse la porta di quell'aula alle sue spalle... era una classe piena di bimbi felici ed io questa volta non ero più riuscita ad attirare l'attenzione di mia mamma nei miei confronti...ma in compenso ero riuscita ad attirare l'attenzione di tutti i miei compagnetti che mi guardavano sbigottiti e quelle dei maestri inteneriti da quegli occhioni gonfi...ma questa fu la volta in cui mi accorsi che non era poi tanto bello essere al centro dell'attenzione...
Questa volta ho annoiato voi col racconto dei miei primi anni di vita...Ma volevo ripercorrerli buttandoli su questa pagina...
Joy

1 commento:

  1. Ero partita col presupposto di parlare d'altro invece mi sono resa conto adesso che ho solo raccontato uno spezzone della mia tenera età dimenticando la premessa che avevo fatto...
    Ma non mancherà occasione per farlo!!!!!Chiedo venia
    Joy

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